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Il mistero di Ogigia Euro 10,00

Ferragosto Euro 7,50

I due thriller insieme Euro 15,00

 

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2) Per telefono allo 0923-915449 oppure allo 368-7018070


 

Un Ferragosto speciale
(Presentazione di Italo Cucci)

Un Ferragosto a Pantelleria non è straordinario, non ha connotati diversi da quello che si può trascorrere altrove, fatta salva la Diversità (maiuscola, eccezionale) dell'Isola più bella del mondo.
Un Ferragosto a Pantelleria può diventare straordinario, romanzesco, se all'improvviso - mentre pensi che sia un giorno per bere cantare folleggiare, banalmente o no, da vacanziero o da indigeno, quasi ad onorare un precetto: divertirsi - diventa un giorno per morire. O per uccidere. E allora si appiattiscono fino a scomparire le immagini di sempre, i protagonisti di sempre, anonimi e vip, per lasciar posto al Delitto, all'Assassino, all'Investigatore, al Giustiziere, quello ufficiale, il Procuratore.
Alberto Signorino, il Procuratore della Repubblica, è già stato protagonista di una storia di morte, in quell'isola che non è più Pantelleria ma Ogigia, per necessità di romanzo. Per amore di verità, si sarebbe chiamato Paolo Borsellino. Mica poco. Il suo investigatore di fiducia, il commissario Fiume, lo precede per allestire la cerimonia dell'indagine, per seguire un intrigo avvincente, ricco di colpi di scena, e per introdurre - scoperta dopo scoperta, ai limiti dell'orrore - la

Soluzione Finale, la conclusione di un Ferragosto davvero speciale. E' confortante la facilità con cui Salvatore Gabriele ha prodotto il suo secondo romanzo: dice di un autore consolidato nel ruolo di ottimo fabbricante di Fantasia, non di favole però, perché anche questa storia è decisamente "vera": nell'ambientazione, nella descrizione dei luoghi, nel disegno dei personaggi, tanto vera da apparire plausibile. Forse è davvero successo quanto ci racconta Salvatore Gabriele, in "quel" ferragosto; forse è un fascicolo di commissariato in cui ha messo le mani per nascondere quel ch'era già stato nascosto e rivelare solo ciò che interessa al narratore: una storia. Naturalmente, una storia - uso una definizione banale, così è facile accogliere l'invito a tuffarsi in queste pagine - da leggere tutta d'un fiato. In un pomeriggio assolato a Nikà o in una notte stellata a Monastero.
Naturalmente, a ferragosto.


 

Il Mistero di Ogigia
(Presentazione di Italo Cucci)

Caro Salvatore,"Il Mistero di Ogigia" mi è arrivato e l'ho letto di un fiato. Porta con sé il profumo di Pantelleria ma soprattutto, direi - smancerie isolane a parte, delle quali puntualmente mi diletto - ha il sapore forte di una vera pagina di "nera". Bella, succosa e appassionante storia di cronaca vera, a dimostrazione che i fatti, spesso, superano la fantasia. Si coglie, nella lettura, in particolare, la fedeltà al linguaggio di certi personaggi - carabinieri, poliziotti, magistrati, commercianti anche - che spesso i romanzieri di mestiere tradiscono, magari portandolo al grottesco. Tu, pedalatore della cronaca, hai trasfuso nel tuo romanzo il senso stesso della fatica di una ricerca, sia quella della notizia, sia quella - più ardua - della verità, senza mai cercare di sbalordire con improvvise sortite di un deus ex machina che aiuti a risolvere il mistero. Ti garantisco che l'aver vissuto - anche se solo da lettore - la storia del "Mostro di Pantelleria", non alleggerisce l'impatto con il tuo "Mistero" e anzi l'arricchisce di un gioco: il riconoscimento dei personaggi "veri" celati in quelli romanzeschi. Hai fatto un bel lavoro, all'antica, con tutte le cose giuste al posto giusto, costringendomi - come dicevo - a una lettura rapida e felice.

Da appassionato di letteratura mistery, mi compiaccio di avere colto nelle pagine del tuo romanzo anche un possibile "rimando" a una prossima puntata. Che mi auguro di leggere presto. Il "Mistero di Ogigia" sarà il mio regalo di Natale per molti amici.
Italo Cucci


 

Visti a Pantelleria
(Presentazione di Italo Cucci)

In uno dei primi brevi incontri con i visitatori di Pantelleria, Salvatore Gabriele fa dire a Pier Vittorio Marvasi – giornalista pioniere – che una delle cose più importanti dell’isola (forse la più importante) era Il Panteco, un giornale vivo e coraggioso che proprio per questo non esiste più. Io credo – e lo dico senza enfasi né per compiacere un amico peraltro dotato di straordinaria modestia – che il vero Protagonista di Pantelleria sia lui, il Giornalista, al secolo Salvatore Gabriele. Qui siamo in zona di frontiera e l’informazione è indispensabile come il pane.
Dimenticata da un’Italia matrigna, Pantelleria è sospinta sulla scena nazionale dalle cronache oneste e puntuali del suo Corrispondente: che ne rivela i frastagliati contorni politici e sociali come le affascinanti rotondità mondane, i tormenti dell’abbandono come la felicità delle conquiste operate da Visitatori Illustri o Meschini. Se mai si farà un film, nell’isola, capace di superare l’imbarazzante bellezza dei panorami, suggerirei di dedicarlo proprio al Giornalista, un po’ come Fellini fece con la Dolce Vita vissuta e narrata da Marcello, protagonista e testimone insieme.
Salvatore, invece di condurvi fra festini vari e notti brave, dovrà interpretare il suo ruolo reale e quotidiano di piccolo Virgilio di quest’isola che riesce a mescolare insieme inferno, purgatorio e paradiso. Buon viaggio.
Italo Cucci




 

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